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Il 21 ottobre scorso si è tenuta l’assemblea dei lavoratori di Etis 2000 (azienda del gruppo Ciancio) iscritti alla SLC CGIL, alla presenza del Segretario Generale Gianluca Patanè, la Segretaria Provinciale con delega all’Industria Lucia Torrisi, e al Responsabile provinciale del Dipartimento Industrie Giuseppe Messina.

Assemblea Etis 2000

Durante l’incontro, fortemente partecipato dalla maggioranza dei lavoratori di Etis 2000, è venuta fuori la grande preoccupazione per lo scenario futuro.

È la storia di un’azienda senza un piano industriale che negli ultimi cinque anni ha usufruito di ogni forma di ammortizzatore sociale, passando da quello di settore a quelli concessi dai governo durante la pandemia.

Ad oggi non c’è mai stato un evento in cui la dirigenza abbia realmente provato a risollevare le sorti di un’azienda che, negli anni d’oro dell’editoria, lo ricordiamo a tutti, ha rappresentato per la città di Catania un’eccellenza producendo e stampando per decenni l’unico giornale riconosciuto come un simbolo della nostra città: La Sicilia.

Oggi, inspiegabilmente, il nostro quotidiano viene stampato a Messina.

Etis 2000, ora ha deciso di spogliarsi letteralmente delle commesse in appalto per attivare la Cassa Integrazione per cessazione di attività.
Dopo aver utilizzato gli ammortizzatori sociali per mero assistenzialismo, senza progettualità, senza investimenti, segnando il futuro di questi lavoratori dopo averne utilizzato, anzi letteralmente spremuto, professionalità e maestranze del settore con esperienza pluridecennale, nel silenzio generale, oggi decide di chiudere battenti.

I lavoratori, quasi tutti iscritti alla SLC CGIL, seriamente preoccupati dall’oscuro presente e dall’incerto futuro, oramai quasi tutti tra i 40 e i 50 anni di età, chiedono la solidarietà e la partecipazione alla loro vertenza di tutta la cittadinanza, poiché la chiusura del centro catanese dove veniva stampata “La Sicilia” rappresenta un danno per l’intera comunità.

Un oltraggio alla dignità di decenni di lavoro calpestato senza risposte valide e reo di denuncia pubblica.

Per questa motivazione la Slc Cgil ha deciso di supportare i lavoratori in questa battaglia, sostenendo e coordinando ogni azione volta a far sì che le istituzioni e la politica facciamo la loro parte. È arrivato il momento di aprire un tempestivo tavolo di confronto per evitare la morte di un comparto che rappresenta un’icona della cultura all’interno della nostra città.

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