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Si è appena conclusa a Roma la manifestazione che ha portato in piazza la Cgil con oltre duecento associazioni provenienti da ogni parte d’Italia ed impegnate in settori diversi tra loro, unite, insieme, per dar voce alla nostra nazione. Diverse decine di migliaia di manifestanti che hanno preso parte a questa iniziativa aderendo da ogni parte d’Italia.

“Il lavoro e le sue tutele al vertice delle nostre richieste – queste le parole del Segretario della Slc di Palermo Fabio Maggio – per appiattire il divario tra vivere e sopravvivere e creare uno scenario dove l’Italia sia meno distante dall’Europa, di cui fa parte ma non per servizi e salari. Per fare questo è necessario puntare a nuovi servizi in grado di espandere il mercato del lavoro, formare il personale vecchio ed investire sui giovani e puntare all’innovazione tecnologica ed alla digitalizzazione”.

Hanno sfilato insieme donne e uomini provenienti da ogni nazionalità ed hanno fatto mostra di se bandiere dai colori differenti, lingue diverse accomunate dalla visione di un solo orizzonte: un cambiamento di sistema che può e deve avvenire attraverso dialogo e commistione di competenze tra la Cgil, gli enti datoriali ed il governo.

“Oggi la Slc Cgil Sicilia è presente per sostenere non solo la propria categoria, che spazia dai call center agli artisti, dalle cartotecniche agli scrittori, dalle poste agli attori. Oggi siamo qui – a parlare è il Coordinatore Regionale della Sicilia Gianluca Patanè- perché si inizi a dare la giusta attenzione al valore del lavoro inteso non solo come necessità ma come diritto: diritto alla salute, all’istruzione, diritto alla parità di genere. Senza un aumento degli stipendi e delle pensioni ed in silenzio dinnanzi alle platee svantaggiate, l’Italia rischia di restare bloccata in un limbo rivolto verso un baratro di disperazione”.

di Cristina Squillaci

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